La storia
La storia
11/01/2019
L’Istituto è presente nel territorio sin dal XVIII secolo come Scuola Normale annessa al Conservatorio di San Bartolomeo; diviene nel 1923 Istituto Magistrale, formando intere generazioni di docenti della scuola primaria e incidendo in tal modo in maniera significativa nel tessuto culturale della città e della Valtiberina.
Nel corso dei decenni l’Istituto, rispondendo ai cambiamenti sociali e alle direttive ministeriali, è divenuto nel 1993 Liceo Pedagogico–Sociale, con seconda lingua straniera e dal 1997 Liceo della Comunicazione. Oggi in linea con i piani di confluenza previsti dal Ministero, si configura come Liceo delle Scienze Umane.
L’Istituto assume dall’anno scolastico 2010 - 2011 il nome di Liceo San Bartolomeo.
La scelta di tale nome trova il suo motivo d’essere nella storia cittadina e in quella delle esperienze educative toscane dal ‘700 ad oggi.
Innanzi tutto, il nome San Bartolomeo deriva dalla Chiesa che sin dagli inizi del 1200 esisteva nel luogo in cui adesso si erge il complesso edilizio costituito dal Liceo della Comunicazione e dal Collegio “Regina Elena”. Dopo la metà del’500 tale Chiesa fu associata ad un Monastero di monache camaldolesi. Questo portò all’ampliamento dell’edificio sacro in modo da renderlo adatto ad ospitare la comunità monacale. I lavori per la costruzione del Monastero annesso alla Chiesa iniziarono nel 1589, su progetto dell’architetto Alberto Alberti, e si conclusero nel 1639.
Nel 1700, Sansepolcro, facendo parte del Granducato di Toscana, seguì le sorti di questo piccolo Stato dove lo slancio riformatore settecentesco trovò la sua più completa ed avanzata espressione. Il Granduca Pietro Leopoldo in linea con lo spirito illuminista riformò tutti gli aspetti dello Stato e anche l’istruzione fu coinvolta, infatti furono istituiti in tutto il territorio dei collegi, seminari e conservatori. Fu così che il Monastero di San Bartolomeo divenne un Conservatorio femminile, un istituto dove potessero essere educate a pagamento fanciulle provenienti da varie classi sociali. Nel corso dell’Ottocento dall’occupazione napoleonica al difficile periodo del passaggio di questo territorio al Regno d’Italia, il Conservatorio di San Bartolomeo svolse continuativamente il suo compito di educazione delle giovani.
Durante i primi decenni del XX secolo l’offerta formativa si amplia e nel 1904 il Conservatorio da scuola meramente tecnica passa ad una scuola normale completa, fino a divenire nel 1923/24 Istituto Magistrale. Nel 1934 fu progettato dall’architetto Giuseppe Boni il ripristino e l’ampliamento del Regio Conservatorio di San Bartolomeo e due anni dopo, nel 1936, il patrimonio del Conservatorio passò all’ Inadel ( ex Istituto Nazionale di Assistenza ai Dipendenti degli Enti Locali). Per realizzare i nuovi edifici progettati furono abbattuti l’antico Convento, la Chiesa e il Conservatorio preesistenti. Nel 1937 fu inaugurato il nuovo Conservatorio denominato “ Regina Elena” in onore della Casa Regnante dei Savoia. Intervennero infatti all’inaugurazione il Principe Ereditario Umberto II e la consorte Maria Josè. Dopo la Seconda Guerra Mondiale l’Ente di riferimento del Conservatorio divenne l’Inadel, confluito dal 1996 nell’Inpdap. Dal primo gennaio 2012 l’Inpdap è stato soppresso e tutte le funzioni sono confluite in Inps (D.L.201/201).
La scuola ha cambiato ulteriormente denominazione nel 1993, quando divenne il Liceo Pedagogico -Sociale con seconda lingua straniera. Infine, nel 1997, mutate le richieste dell’utenza scolastica locale, l’istituto si trasformò nel Liceo della Comunicazione. Oggi, in linea con i piani di confluenza previsti dal Ministero, si configura come liceo delle Scienze Umane e liceo delle Scienze Umane Opzione Economico Sociale.